domenica 1 dicembre 2013

Padovano (Sib) sul Piano regolatore portuale: “Entro il 31 dicembre la Vas va firmata”

“Pescara e tutti gli operatori portuali chiedono al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi di esprimersi ad alta voce dicendo se sia o meno favorevole al Piano regolatore portuale della nostra città. Dopo l’intervento del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, cui va il nostro plauso, una reazione del Presidente è doverosa dando seguito alla firma della Vas. Ma soprattutto mi sarei atteso una presa di posizione a favore del nostro porto da parte di tutti i consiglieri regionali eletti nel Collegio di Pescara, ma probabilmente il destino di quello scalo interessa concretamente a pochi amministratori”. Lo ha detto il Presidente del Sib-Confcommercio Riccardo Padovano intervenendo sulla querelle aperta sul Piano regolatore portuale bloccato ormai da un anno in Regione alla firma del Direttore Carla Mannetti. “Come dirigente della Confcommercio – ha detto Padovano – esprimo un plauso al consigliere regionale di maggioranza Lorenzo Sospiri che, sulla scia di quanto ha fatto in precedenza il compianto Nino Sospiri, è salito sulle barricate in difesa del porto di Pescara e di tutti gli operatori, scrivendo e sollevando il problema direttamente dinanzi al presidente Chiodi per giungere alla firma della Valutazione ambientale strategica, fondamentale per il futuro dello scalo, ma soprattutto chiedendo alla dirigente Carla Mannetti di sciogliere le riserve, dirigente che è pagata nella sua funzione per esprimere pareri tecnici e non pareri politici, come purtroppo abbiamo sentito nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi a diversi organi di informazione, nelle quali ha espresso inesattezze evidenti, prima fra tutte il costo del Piano regolatore portuale che non prevede un investimento di 200milioni di euro. Tre gli elementi di cui la dirigente Mannetti deve tenere conto: innanzitutto un dirigente amministrativo si deve attenere solo all’aspetto tecnico, e invece sono 12 mesi che continua inspiegabilmente a non voler firmare la Vas; in secondo luogo, un Dirigente non deve fare valutazioni politiche, che attengono solo al Presidente, agli assessori e ai consiglieri regionali; in terzo luogo è falso che per realizzare il Piano regolatore portuale occorrano 200milioni di euro: quel Piano, che contiene le stime economiche, è diviso in tre distinti lotti di intervento che, complessivamente, determineranno una spesa di 100milioni di euro, dunque non comprendiamo dove la Mannetti abbia letto il raddoppio delle spese. Forse la dirigente non si è resa conto che, con il proprio temporeggiamento, ha messo in crisi lo sviluppo portuale di Pescara costringendo il Ministero a spendere milioni di euro per un dragaggio che comunque ha un effetto temporaneo e limitato, pensando, invece, che solo per fare l’intervento risolutivo, ossia realizzare il nuovo braccio necessario per spingere il fiume oltre la diga foranea bastano 11milioni di euro e il Ministero ha già pronti per il porto di Pescara ben 20milioni di euro. Ha dunque ragione il consigliere Sospiri, il quale peraltro ha difeso le stesse tesi emerse nel corso del convegno che ho organizzato in Provincia lo scorso 7 novembre. A questo punto però l’intervento del consigliere Sospiri rappresenta lo spartiacque: oggi invito il Presidente Chiodi a esprimersi ad alta voce dicendo chiaramente se è o meno favorevole all’approvazione del Piano regolatore portuale. E ovviamente mi aspetto che dopo Sospiri anche altri consiglieri regionali, eletti nel Collegio di Pescara, abbiano il coraggio di schierarsi apertamente, dimostrando di essere pescaresi prim’ancora che uomini di partito. Entro il 31 dicembre la Vas va firmata, per evitare che il ‘caso’ Pescara diventi una barzelletta. E intanto invito altri consiglieri comunali a evitare posizioni di pura demagogia, a partire dal consigliere Udc Licio Di Biase il quale ha proposto la convocazione dell’ennesimo Consiglio comunale straordinario su porto e aeroporto: forse non lo ha capito, ma i pescaresi e i lavoratori sono stanchi di sedute straordinarie di Consigli che si riducono all’approvazione di ordini del giorno senza seguito. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora occorrono fatti concreti”.

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