giovedì 22 maggio 2014

Avviata la ripiantumazione nella Riserva naturale dannunziana

“Arrivano 100 nuovi Pini domestici nel cuore della Riserva naturale dannunziana: è cominciata stamane l’opera di ripiantumazione del patrimonio arboreo della pineta, dopo i danni determinati dalla nevicata del 2012 prima e dall’alluvione del dicembre scorso poi, due eventi eccezionali che hanno causato la caduta di diversi alberi. Le specie sono state donate dal Corpo Forestale dello Stato, su richiesta della nostra amministrazione, con l’obiettivo di ricostituire il vecchio habitat”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata all’interno della Riserva naturale dannunziana per ufficializzare l’intervento.
“Quella odierna – ha detto il sindaco Albore Mascia - è in realtà solo l’ultima iniziativa, in ordine temporale, tesa a garantire la manutenzione della Riserva naturale che nel momento del nostro insediamento, era in condizioni spaventose. Forse vale la pena ricordare che appena quindici giorni dal nostro arrivo, nell’estate 2009, si verificò il dramma della moria di papere, che poi venne fuori erano state uccise dal batterio del botulino, che pare si fosse sviluppato a causa del mancato ricambio d’ossigeno all’interno del laghetto dove, a un’indagine più approfondita, abbiamo trovato delle condotte completamente ostruite, che non permettevano più il ricambio costante dell’acqua, tanto che uno dei getti era stato completamente spento. E poi, continuando ad approfondire, abbiamo scoperto che le stesse condotte interrate in realtà erano finte, ovvero, un po’ com’è accaduto in via De Gasperi, la condotta c’era ma non era allacciata a nulla, dunque le acque non finivano neanche al depuratore, facendo ristagnare il lago trasformato in una specie di pozza per rane e tartarughe. Da quelle indagini è iniziata la programmazione graduale degli interventi più urgenti da realizzare: abbiamo subito ricostruito la rete dei sottoservizi, allacciando subito le condotte alla linea del depuratore, nella zona di Fosso Vallelunga-via della Bonifica, e questo ci ha permesso di riattivare subito i getti che sono lo strumento fondamentale per garantire il ricambio d’ossigeno all’interno del lago che è tornato a ripopolarsi. Oggi l’unico problema che si pone è quello della formazione di mucillagine in occasione delle alte temperature, ma la pulizia costante dell’area ci ha messo al riparo dal problema. Ma questo non è l’unico intervento messo in cantiere per la riserva. Le calamità naturali, la nevicata prima, l’alluvione poi, non ci hanno dato tregua, creando gravi problematiche all’interno della Riserva naturale dannunziana. In particolare, in occasione dell’alluvione, abbiamo dovuto prolungare per settimane la chiusura della Riserva perché l’esondazione del Pescara e l’acqua alta al Fosso Vallelunga hanno fatto risalire in superficie la falda con l’acqua che ha raggiunto anche i 60 centimetri di altezza all’interno della Riserva. Chiusi i cancelli, abbiamo dovuto attendere che l’acqua si riassorbisse, non potendo drenarla e dirottarla altrove, e a quel punto i nostri agronomi, con alcuni geologi, hanno doverosamente avviato la verifica di staticità su ogni singolo albero situato nella pineta per accertare la presenza di danni alle radici, alcune delle quali anch’esse venute in superficie. Individuate le piante più a rischio crollo abbiamo avviato le opere di bonifica che progressivamente hanno interessato l’intera Riserva, aspettando, intanto, che anche il terreno finisse di drenare l’acqua riacquistando la sua naturale elasticità e consistenza. Lo scorso 5 gennaio abbiamo riaperto al pubblico il lotto numero 2, quello antistante lo stadio ‘Adriatico-Cornacchia’, al quale abbiamo dato priorità anche per la presenza di un piccolo punto ristoro affidato all’esterno. E presso il lotto 2 abbiamo completato, nell’ultimo mese, la sistemazione dei vecchi giochi per i bambini, e l’installazione di nuove giostrine. Sul lato sud del parco abbiamo anche realizzato un’area pic-nic opportunamente recintata, installando tavoli e panche, e prevedendo anche uno spazio ad hoc, attorno ai tavoli, per i diversamente abili in carrozzina, aree peraltro ben ombreggiate e protette dal sole, anche nel periodo estivo. E sempre nel lotto 2 abbiamo realizzato ex novo il percorso vita per lo jogging. Nei giorni seguenti abbiamo completato le opere di messa in sicurezza dei lotti 3 e 4, quelli in cui ci troviamo ora e che ospitano il laghetto e le piste per la corsa: inizialmente gli agronomi e i geologi avevano paventato la necessità di rimuovere ben 120 piante, ma proprio per questa ragione abbiamo deciso di concedere più tempo al parco per superare la fase post-alluvione, verificando quali piante potessero essere salvate, e il tempo e il buon senso ci hanno dato ragione. A chiusura dei conti abbiamo dovuto obbligatoriamente rimuovere 40 pini, alcuni dei quali crollati a terra; le altre piante sono state salvate grazie a delle potature chirurgiche, attraverso le quali abbiamo alleggerito le chiome degli alberi sfrondandone le cime, e rendendo le piante più elastiche anche al vento e alla pioggia. Nel frattempo abbiamo realizzato, anche nei 2 lotti un nuovo percorso per la corsa, opportunamente protetto e recintato; nel lotto 3, a ridosso del laghetto, abbiamo realizzato nuove aree pic-nic e, soprattutto, l’Ufficio Verde ha predisposto l’acquisto di nuove attrazioni ludiche che arriveranno nei prossimi giorni, compresi i giochi, ossia altalene e giostrine, destinate ai bambini diversamente abili, tenendo fede all’impegno specifico assunto con l’Associazione Carrozzine Determinate nel corso di un incontro svoltosi in Comune. Ma non è finita: nei giorni scorsi il nostro Ufficio Verde – ha proseguito il sindaco Albore Mascia - ha assunto contatti con la Forestale per la fornitura di piante idonee da sistemare nella Riserva. E la Forestale ci ha dato ben 100 esemplari già semi-adulti di Pino Domestico che abbiamo ufficialmente cominciato a installare. Tale operazione, praticamente a costo zero per l’amministrazione, ci permette in qualche modo di cominciare a ricreare il patrimonio verde della nostra città all’interno della Riserva sostituendo le piante purtroppo venute meno in occasione delle calamità naturali, e parliamo di piante che cresceranno e che faranno parte integrante della nostra pineta. Quella odierna è solo la prima operazione, infatti abbiamo già preso contatti con la Forestale per altri esemplari di Pino d’Aleppo e Pino Marittimo. E non basta, perché da oggi, rispondendo anche a una chiara richiesta della popolazione, abbiamo definitivamente ripristinato anche i servizi igienici della Riserva, ricostruendo le parti diroccate del fabbricato, oggi perfettamente agibile, a vantaggio, ovviamente dei fruitori del Parco. I bagni torneranno in servizio entro la prossima settimana, una volta ricevuti tutti i certificati di collaudo”.

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